«Non avevamo in testa le vicende sovietiche, piuttosto c’eravamo formati nel Movimento per la Pace e raccoglievamo le firme contro i carri armati sovietici in Afghanistan. Né tanto meno libri di Marx, di Lenin o persino di Togliatti. Non avevamo in testa particolari ideologie o miti da consacrare. Piuttosto sentivamo quella comunità di giovani comunisti, dentro al Pci, come il canale migliore per esprimere le nostre inquietudini, gli aneliti dell’anima, le disordinate spinte adolescenziali, già chiare nelle loro fondamentali discriminanti.»
Ecco [segue una porca... sgorgata direttamente dal cuore] come, in un passaggio, il segretario del Partito Democratico, ricorda il centenario della nascita del Partito Comunista d'Italia.
Che signore inquieto anelante l'anima de li mortacci sua, nonché chiarissimo spingitore di disordinate fregnacce adolescenziali con la vista lunga di come fare carriera facile dentro gli enti locali, ar carduccio dell'incarico pubblico, anvedi mai je fosse toccato far l'operaio co li turni de notte. Voilà la discriminante: come guadagnarsi una posizione senza fare un cazzo da mane a sera, tramite la gavetta in un partito che aveva un forte successo elettorale. Ne conosciamo alcuni che, grazie alla costanza, hanno fatto carriera fino a diventare, come minimo, assessori regionali. Bravi. Così si fa politica nell'interesse generale, senza tuttavia perdere di vista gli ordinati appoggi della maturità.
1 commento:
i risultati si sono visti e si continuano a vedere.
non hanno letto Marx e Lenin, non hanno letto un cazzo, ma ne sono critici a priori.
sono per la pace, perché la guerra la fanno solo i cattivi, i russi per l'appunto; mentre quelli che oggi stanno in Afghanistan lo fanno per difendere la libertà e la democrazia.
se fin da piccolo sei una merda, non puoi essere altro anche da adulto
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