sabato 21 ottobre 2023

Val della Meta

Quando, all’ora di compieta,
si alza il vento che fruscia
sulle lanceolate multicolori,
l’autunno si fa d’oro
in questa parte segreta
di universo. Non ci sono, qui,
i neri duci del perverso
disfarsi della Terra, accelerato 
dai loro cori guerrafondai.
Non ci sono gli abbai 
degli sciacalli che inneggiano
al macello di umani
non riconosciuti come tali
perché non usano lo specchio.
C’è solo un vecchio
che cammina imprecando
a bocca semi chiusa
[«Il dolore e la morte
non sono sufficienti
agli uomini per imparare
quanto chi comanda e chi esegue
siano de-menti»] e poi si siede
su una fredda panchina 
imbrattata da una scritta contro
il riscaldamento climatico.

Eia ergo, advocata nostra,
illos tuos misericordes oculos
ad nos converte», giunge l'eco
dai due santuari contrapposti
dell’Eremo e della Verna).

Val della Meta: una sola chiave
apre la taverna segreta del cuore:
è dentro l’occhio come una trave
di cedro secolare, ma nessuno 
la vede perché fissi a osservare
le pagliuzze altrui e a predicare
il rifiuto dell’amore. Tempi bui,
eppure illuminanti per qualcuno
seduto su una fredda panchina
imbrattata da una scritta
contro i motori a benzina.

4 commenti:

Il principe ha detto...

Chanson d'autumne

Les sanglots longs
Des violons
De l’automne
Blessent mon coeur
D’une langueur
Monotone.

Paul Verlaine
Questi versi divennero famosi alle nove di sera del 1° giugno 1944.

Luca Massaro ha detto...

Con rossore per l'ignoranza, vorrei sapere perché.

Il principe ha detto...

Questi versi furono il messaggio in codice che Radio Londra trasmise alla resistenza francese per avvertire dell'imminente sbarco in Normandia.

Luca Massaro ha detto...

Merci beaucoup