Scrivo e leggo poco. Corro di più. Stamani
«forse in paesaggi toscani ai tempi dei guelfi e dei ghibellini [su uno] scenario mobile come la luce che scorre sulla battaglia fra due nuvole nere, denudando e occultando reggimenti e retroguardie, scontri faccia a faccia con pugnali o alabarde, visione anamorfica data solo a colui che accetti il delirio e cerchi nel profilo della giornata il suo angolo più acuto, il suo coagulo tra esalazioni e defezioni e gonfaloni»¹
ho percorso 21,0975 km, la mia prima mezza maratona, in un'ora e cinquantasei minuti.
Piana di Campaldino e, sullo sfondo, il Castello di Poppi |
¹ Julio Cortázar, Un tal Lucas,
3 commenti:
che posti, ragazzo mio.
più che correre verrebbe voglia di sedermi all'ombra, con una pesca matura e un'ombra di bianco fresco, una crosta di pane fresco. guardare il lavoro delle formiche attorno l'osso e alle briciole, quindi camminare un poco, risedermi e leggere qualcosa di non troppo elevato ma nemmeno di contemporaneo.
quando comincia l'afa, ritirarmi in un antro fresco, desinare e inaffiare. pennichella. caffè. aspettare sera con un libro tipo I segreti del Mar Morto di Henry de Monfreid.
grossa fetta d'anguria e un generoso bicchiere di un certo liquore guatemalteco. quindi uscire a riveder le stelle prima di nanna.
che dici, troppo faticoso? serve solo un po' d'allenamento.
Grazie per i tuoi suggerimenti di cui sicuramente terrò conto nei giorni di recupero tra una corsetta e l'altra. A proposito del liquore: per caso è il Ron Zacapa Centenario?
solo eso
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