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La vidi e le dissi:
«Ti vedo e ti dico».
E lei mi rispose:
«Che vedi? Che dici?».
Con gli occhi chiusi, le chiesi:
«Posso toccarti le due vertebre cervicali ove hai tatuato un rosone?».
Con gli occhi aperti, rispose:
«Posso strizzarti i genitali, coglione?»
Le gambe mi fecero arrocco.
«Come sei sciocco», ridendo, mi disse.
«Credevo dicessi sul serio» timidamente, giustificai la mia mossa.
«Forse desideravi davvero che stringessi quello che adesso tu stringi tra le cosce».
«Le pere?».
«Che dici? Che intendi?»
«Le pere cosce in offerta adesso al reparto ortofrutta».
Silenzio.
«Ma due sconosciuti potrebbero avere un siffatto dialogo mentre fanno la spesa?»
«No, resterebbero muti. Le parole inespresse dentro il carrello ricolmo di derrate».
«Andiamo pure alla cassa: le parole non dette non hanno il codice a barre e non vanno pagate».
1 commento:
bellissimo, grande, da applauso.
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