«Non avevo mai vissuto un luglio (e la prima decade di Augusto) di temperature così fresche, con punte di freddo notturne. Mai era accaduto che dormissi con una coperta».
Idem, a Olympe de Gouges, con l'aggiunta di un pigiama sul quale sono stampati disegnini di Babbo Natale; ma io esagero, anche se considero la famosa massima di Protagora ancora valida per noi òmini del terzo millennio. L'importante è individualizzarsi, non appecorarsi dietro le/i lucarelli selvaggi o altri personaggi del varietà, dietro gli scontrini che mostrano sul conto l'acqua al cane o il piattino e non notano, invece, del carburante l'aumento del prezzo alla pompa (o il prezzo delle pompe non funebri), indigeni indignati che faticano di più a dichiararsi eterosessuali che riconoscersi eterodiretti.
Che uggia, l'Italia, che uggia e che sconsolatezza... E che coscienza civile sgonfia... Anche se, devo dire, dopo aver visto questo film in un cinema improvvisato, la pressione civile è ritornata su.
Se non l'avete visto, andate a vederlo in qualche modo: conviene.
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