In un circolo Rinascita, già Casa del Popolo, di un paese non troppo lontano da casa mia, organizzano una festa e all'interno di questa festa vi è una mostra dal titolo "Spazio di libertà LGBTQI+".
Devo confessare che, quando in fondo all'acronimo ho letto il +, non mi sono domandato che cosa esso voglia significare, no, ho pensato soltanto alla tombola e al fatto che tira più (+) un pelo di... ma vabbè, poveri giovani che, purtroppo, non siete stati giovani quando al cinema c'era Berlinguer...
3 commenti:
chi l'avrebbe mai detto. immaginiamoci la distribuzione davanti ai cancelli di mirafiori o di arese di volantini incentrati sul tema: Spazio di libertà LGBTQI+.
dai diritti e tutele dei lavoratori a quelli degli omosessuali e assimilati. diritti, per carità, che vanno tutelati, ma ormai mi sembra si esageri un po' nell'avere tali diritti come fulcro delle rivendicazioni di un partito che aveva radici proletarie (e che oggi ovviamente non rivendica).
Infatti. E se minimamente ti azzardi a farglielo notare, agli organizzatori "de sinistra" tali cose, essi si irrigidiscono e adombrano e, come minimo, ti dicono "complottista" o, come massimo, pure "fascista".
La regressione dello intersezionalismo.
Gean can can sulla signora Schlein prima e dopo la sua elezione a capa del PD sul fatto che ella strofini la propria ciocialla su quella di un'altra.
A me_mi piace appoggiarlo su quelle del tango e quindi ho la levatura per diventate commissario Europeo ai servizi.
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