Ivi:
là dove verifico la fedeltà alla terra,
alle stagioni che passano,
ai passi che sommati fanno
milioni di chilometri quivi,
tra la Pieve e il Castello,
attraversando albe, tramonti,
sotto l’ombrello sacro
della volta celeste.
È:
la sete mai spenta di vivere il presente
(le sue bonacce, le sue tempeste);
è il calpestare dell’erba medica
che spunta dopo il primo fieno;
è il sereno che contorna i cipressi;
è scacciare i demoni della mente;
è combattere sé stessi
per non venire meno
al compito assegnato.
Romena:
contraddire Cioran,
scoprire la convenienza
di essere nato,
di vivere e morire senza
falsare l'esistenza nel tran tran,
in questa perfetta messinscena
del creato.
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