domenica 7 gennaio 2018

Fuma fuma


Dunque non sono solo a rilevarne il dato: complessivamente, tra film e serie tv, gli attori hanno ripreso a fumare di più sulla scena. Ci pensavo ieri sera al cinema, vedendo il personaggio interpretato da Paola Cortellesi in Come un gatto in tangenziale, film bellino, soprattutto - secondo me - per la presa per il culo (non so quanto voluta) di Giovanna Zucconi (e, quindi, Michele Serra) riferita alla coltivazione di lavanda da parte della ex moglie del personaggio interpretato da Albanese. 

Aldilà del fatto che, in questo film, a fumare erano i coatti, non certo i borghesi, è un dato che, in generale, il fumo coinvolga i personaggi di molti film e serie televisive in scene topiche di riflessione, tensione, pausa, che la narrazione prevede. E questo accade dopo un periodo di censura generalizzata contro le sigarette, che il circuito mediatico hollywoodiano impose anni addietro (a seguire il resto del globo) che vide le volute di fumo (o semplici pei) scomparire dalle bocche dei personaggi, mentre adesso, zaffete, è tutto un accendere cicche.

Più che domandarmi se dietro questa svolta vi siano state pressioni, patenti o sotterranee, delle cosiddette lobby del tabacco (le marche delle sigarette, comunque, non si vedono), quello che mi incuriosisce è sapere perché fumare abbia ancora così tanta presa scenica e conferisca, al fum-attore, una caratterizzazione specifica che, ad esempio, se avesse una carota in mano da rosicare, non avrebbe. 

Dico una carota, ma potrebbe essere anche un frutto: infatti, c'è una scena del suddetto film, in cui i protagonisti, coi rispettivi figli, vanno al mare, su una desolata spiaggia nei pressi di Capalbio. A un certo punto, da un piccolo contenitore di provviste, Albanese tira fuori della frutta, tre albicocche e una banana. Ora, a parte che la banana tocca alla Cortellesi, mi è sembrato che questo sia un buon espediente scenico (qui in rappresentazione del fatto che i borghesi sono raffinati, contrariamente ai sottoproletari che magnano lasagne e fumano sulla spiaggia), da riproporre al di là del contesto "salutistico", anche per uscire dai soliti schemi che, secondo me, danno al fumo una valenza introspettiva soffocante come la nebbia in Val Padana.

Eppure fumare sembra ancora così sexy. Perché? Io non ho niente contro il fumo (ho fumato, poco, anch'io), ma sinceramente, ditemi: è più eccitante baciare una bocca dopo che ha tirato un peo o una bocca dopo che ha masticato una mela?

Dipende se ha lavato la buccia.

2 commenti:

Marino Voglio ha detto...

"... se avesse una carota in mano da rosicare, non avrebbe."

'o dici te. bugs bunny ha fatto più soldi de humphrey bogart.

Luca Massaro ha detto...

Mannaggia a te, me freghi sempre 🐰