Mattina al parco cittadino semi deserto. Un'anziana signora dall'accento romano, che tiene al guinzaglio due barboncini neri, chiama a gran voce: «Rita, Rita, dove sei?». E cammina in qua e in là, tra un'aiuola e un'altra, chiamando ripetutamente quel nome. Io, che distante la vedevo e sentivo, credevo che stesse richiamando un altro barboncino sfuggitole dalla presa. Invece, dopo tanto chiamare e girare, dietro una cantonata, ecco che Rita è ritrovata. «Ah, finalmente!», sento la signora senza vedere né lei né Rita. «Sai che mi hai fatto spaventare? Non devi allontanarti dalla nonna o almeno: potevi rispondere». Dopodiché, vedo spuntare i barboncini, la signora e Rita, una bambina dai capelli biondi e ricci che, con il naso all'insù, osserva uno spicchio di sereno tra la coltre di nuvole nere. Era stata distratta da qualcosa finalmente senza mascherina.
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