Ho letto su un sito che riporta a gratis articoli di giornale a pagamento un articolo di Paolo Nori, il quale ha ascoltato alla radio di un convegno che c'è stato a Firenze di gente che s'è occupata de «l'incompatibilità del capitalismo finanziario con la democrazia» con la sola scusante di accusare Renzi e di far di lui ciò che in precedenza è stato fatto a Monti, a Berlusconi, a Craxi e a Cristo in croce: vittimizzarli, accusarli di tutte le nefandezze e farli diventare capri espiatori che, una volta espulsi o crocefissi, si ritrova la pace e la fraternità.
Ora, io mica difendo d'ufficio o di piazza o dallo studiolo di casa mia certa gente elencata nel suddetto articolo, importa sega vero. L'unico mio intento è far notare come uno che fa lo scrittore credo di professione e scrive parimenti articoli di fondo per l'unico quotidiano a tiratura nazionale che gli scuce qualche quattrino e per il quale deve rispettare delle scadenze con delle articolesse sennò non lo pagano, ecco, voglio dire, uno come Nori che ha scritto una cosa talmente di merda che neanche Belpietro e poi, per mascherare il puzzo, a mo' di deodorante per giunta spray (il che rende ancor più schifoso il puzzo di merda prodotto dopo aver defecato tal articolo scritto senza aprire quella cazzo di finestra del cervello), ecco, voglio dire, non puoi usarmi Brodskij come fosse un gled assorbiodori qualsiasi, non è giusto per la sua memoria, come non è giusto, alla fine, benedirlo in nome di Dio senza sapere se avrebbe gradito tal benedizione, piuttosto un bacio sulla guancia da quel gran fico di Auden gettatogli dal paradiso dei poeti. Tanto più che la citazione riportata («Un uomo libero, anche se sconfitto, non dà la colpa a nessuno») non c'entra un beneameato cazzo con l'eventuale assunto licenziato nell'articolo, quello della (eventuale) vittimizzazione di Renzi da parte, per essere sintetici, di quelli che fecero la Lista Tsipras (forse finemente allude a questo Nori pensando agli uomini sconfitti? Mmmh, credo di no). Anche perché, senza nemmeno io averli sentiti gli accusati dal Nori (ma io rispetto a lui non ci ho scritto un articolo), di Renzi avranno detto al massimo ch'egli è la foglia di fico dei poteri forti, ossia del potere finanziario che riesce a imporre politiche economiche affamatrici del mondo intero, ma che sicuramente non avranno detto, nemmeno Ingroia che non ci capisce un cazzo di politica, che tutto il marcio che c'è intorno è colpa dell'attuale presidente del consiglio e che dunque, crocifiggendo lui, ritorna amore pace e libertà.
Per concludere, con ciò si dimostra come alla lunga scrivere per un giornale come Libero equivalga al detto: chi va con lo zoppo, impara a zoppicare. E quanto di gran lunga sarebbe più nobile zoppicare che ragionare come Belpietro.
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