«Le
asserzioni e le dichiarazione secondo cui la Russia sta tentando di
costituire una sorta di impero violando la sovranità dei suoi vicini
sono senza fondamento. La Russia non ha bisogno di un posto speciale
ed esclusivo nel mondo, e desidero evidenziare questo fatto. Nel
rispetto degli interessi degli altri, vogliamo semplicemente che i
nostri interessi vengano presi in considerazione e che venga
rispettata la nostra posizione.
Siamo
tutti consapevoli che il mondo è entrato in un periodo di
cambiamenti e di trasformazioni globali, nel quale è necessario
usare grande cautela ed evitare mosse sconsiderate. Negli anni che
hanno seguito la Guerra Fredda, gli attori della politica globale
hanno in qualche modo perso queste qualità; ora è il momento di
ricordargliele, altrimenti la speranza di uno sviluppo pacifico e
stabile sarà soltanto un'illusione pericolosa, e il tumulto odierno
sarà solo il preludio al collasso dell'ordine mondiale.» Vladimir Putin.
Se l'ordine mondiale crollasse potrei anche fottermene, se fossi un misantropo - ma non lo sono. Piuttosto è per filantropia che spero che crolli, anche se - so bene - il crollo attualmente farebbe tanto rumore, più o meno quanto la caduta sulla Terra dell'asteroide sul quale è atterrata la sonda di Rosetta.
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Tuttavia, per quieto vivere, con la vista puntata giusto all'altezza del mio ombelico, non posso far altro che convenire con le sagge parole di Vladimir Putin, attualmente lo statista più in palla, secondo solo a José Mujica. Ha mille misfatti alle spalle e mille difetti, per carità, non ultimo l'amicizia fraterna con un noto pregiudicato italiano, e tuttavia le sue recenti mosse e deliberazioni sono state molto azzeccate (mi limito a segnalare la sua ferma opposizione al bombardamento USA Francia e GB della Siria di Assad, in cambio della consegna delle armi chimica da parte dell'autorità siriana. Mi sembra sia da quel momento che Putin è diventato particolarmente "sgradito" alle cancellerie occidentali).
Per curiosità, se avete tempo, leggete il discorso che il Presidente russo ha tenuto al Valdai Club e ditemi se è un'analisi fuori dalla realtà o mistificatoria come quella di tanti altri leader occidentali.
Infine, quanto sono ridicoli i capi di stato e di governo del G20 che fanno a gara per mostrare a Putin quando sono fedeli al padrone americano. Non hanno alcuna dignità e rispetto per i popoli che rappresentano. Come il premier canadese Stephen Harper, che fa il grosso con l'ospite russo.
«Gli stringerò la mano, ma gli dirò una sola cosa, fuori dall’Ucraina».
Bene, a Bush, stringendogli la mano, hanno per caso mai detto fuori dall'Iraq? A Obama, stringendogli la mano, hanno mai rinfacciato che Guantanamo è ancora aperto? Tanto più che la Russia, pur fornendo aiuto logistico e balistico ai ribelli del Donbass, non ha invaso l'Ucraina. Ma tant'è.
4 commenti:
fossi putin* al canadese gli risponderei fuori dal quebec - per vedere l'effetto che fa.
(il discorso me lo spizzo dopo professo' - adesso è domenica e nun me va, scusi)
*"sarei sempre in lista; non dico proprio il primo della lista, ma neanche l'ultimo degli renzi"
L'ho letto, il discorso di Putin, e ti ringrazio della segnalazione. In molti passi dice quello che abbiamo pensato di come stessero più o meno le cose, mi pare. Però è meglio leggerlo, trattenendo la tentazione di tirare fuori dal baule messo in soffitta la condanna dello stalinismo e smussarne l'irrecuperabilità.
Caro Massaro, la informo che il signor Putin ha GIA' invaso l'Ucraina. Mi permetto di farglielo notare, anche perchè abito in Ucraina, a cento chilometri dal confine russo.
Cordialmente.
Gentile lettore, non lo dubito, ma - se possibile aggiungedo il suo nome - potrebbe dirci quanto tale invasione limita la libertà sua e quella dei suoi concittadini? Inoltre, potrebbe cortesemente far comprendere cosa divide in concreto gli ucraini filo-russi da quelli che non lo sono? Motivi religiosi, storici, politici, che altro?
Io, come premesso, non sono un fan di Putin, mi limito soltanto a osservare la legittimità della sua politica che certamente, a livello mondiale, è enormemente meno invasiva e prepotente della politica americana.
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