Ammesso e concesso (e concediamo, una volta tanto) che il sovrappiù di testosterone della atleta sudafricana, Caster Semenya, sia dovuto esclusivamente alle sue caratteristiche fisiche naturali, qualora la IAAF le imponga di prendere farmaci per abbassare il livello di tale ormone, saremmo in presenza di doping all'incontrario? Forse sarebbe meno discutibile (e forse auspicabile) che, oltre alle donne e agli uomini, fosse inaugurata un'altra categoria di gare. Se poi all'inizio stravince tutto la Semenya, pace. Ne faremo una leggenda.
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