Come se fossi una sentinella della Nasa che sorveglia la caduta di possibili meteoriti, faccio varie piroette per difendermi dall'invasione periodica degli eventi: mi tappo le orecchie, devio lo sguardo, cambio discorso e canale, scorro rapidamente la barra laterale delle pagine web, fischietto Stravinskij. Tuttavia, contrariamente alla suddetta sentinella, non svolgo tale missione di sorveglianza altro che per me: lungi da me la pretesa di biasimare e quindi giudicare chi non sente la necessità di adottare una simile barriera anti-notizia e che, anzi, volentieri si fa bombardare il sistema nervoso dai duetti delle cariatidi (ahimè, qualche bruscolino passa lo stesso) con il volto siliconato.
Scrive Pascal:
«Divertissement. Les hommes n'ayant pu guérir la mort, la misère, l'ignorance, ils se sont avisés, pour se rendre heureux, de n'y point penser». (Pensées, 133-168)
Non che io sia contrario al panem et circenses, no. Mi dà solo da pensare il fatto che, anno dopo anno, decennio dopo decennio, (secolo dopo secolo? L'Italia come repubblica millenaria), una settimana all'anno si tributi mediaticamente tanta attenzione su una manifestazione canora di merda.
Signora mia.
1 commento:
eh beh.
abbiamo scoperto che tale manifestazione , col suo rassicurante seguito di canzoni,non ti piace.
se è per questo neppure a me.
Posta un commento