Stavo pensando a come il pensiero possa racchiudere dentro sé stesso tutto quello che non solo lo circonda, ma pure lo oltrepassa, in alto, in basso, al centro, con la riverenza o senza.
Stavo pensando al pensiero che si forma proprio un attimo prima di lasciare il sonno in favore della veglia, quel pensiero infante, crepuscolare, di nebbia che si dirada e improvvisa luce. E capivo. Capivo quanto sia difficile non credere che quello che siamo non sia tutto, ossia avere un'indefinita percezione che il nostro corpo sia come uno strumento di contenimento di qualcosa che potrebbe unirsi, mediante un certo tipo di lavoro, di conoscenza e di attrezzatura gnoseologica, alla vertigine del saliscendi in mondi che lo trascendono.
Stavo pensando e poi ho letto, di sfuggita, il programma elettorale di alcuni partiti e ho smesso di pensare per un po’.
4 commenti:
Leggiti il programma elettorale di Andrea Zhok e vedrai che il pensiero ricomincia a correre.
Alla fondina.
L'ho letto, ma - nonostante la stima per il suo impegno - sono d'accordo con Olympe de Gouges.
Anche io
Io no ! E è meglio non pensare, ci si guadagna in saggezza
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