Dal 14 dicembre, dunque presago dell'imminente sgretolarsi del muro, Mike Dowson pubblica un suo fotoreportage su Cuba. Ne sono deliziato, perché Mike ha un occhio fino e luminoso.
Parimenti luminoso è, per me, il seguente capoverso, tratto dal post di giornata di Olympe de Gouges:
«Considerare Cuba come un paese comunista, sarebbe come considerare gli Usa un paese democratico. Nessuno può negare che a Cuba si siano sperimentati alcuni elementi che sono fatti passare per “comunismo” o simili, così come non si può negare che gli Usa siano genericamente un paese di principi “democratici”. Dipende da che cosa s’intende con questi termini, quindi che cosa s’è disposti a riconoscere e quanta mistificazione s’è disposti ad ingoiare. Del resto ognuno di noi annaffia serafico le proprie illusioni, a cominciare da coloro che affermano solennemente di non averne affatto.»
Infine, è indubbio vi sia stata una mediazione del Papa tra i leader delle due nazioni (e sarei curioso di leggere le due letterine del pontefice). Tuttavia, penso che,
più di Gesù Cristo,
ha potuto l'olio di scisto.
1 commento:
> Considerare Cuba come un paese comunista, sarebbe come considerare gli Usa un paese democratico.
:)
Appunto!
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