Buonanotte Signore.
Buonanotte signore.
L'ho detto prima io.
Sì, ma io ho risposto con la minuscola.
Ah, dal timbro della voce non l'avevo notato.
Allora buonanotte.
Cioè, vuoi subito interrompere una conversazione appena iniziata?
Beh, pensavo che esordire con ‘buonanotte’ significasse un saluto rapido e perentorio.
No, ‘buonanotte’ perché siamo nel cuore della notte e non potevo usare un altro saluto.
Tu no, io sì, essendo io ovunque, per me è sempre giorno e sempre notte.
Giusto. Ma dimmi, in questo momento parli solo con me o sostieni altre conversazioni?
La seconda che hai scritto.
È difficile parlare con molti interlocutori nello stesso momento?
Sì, se sono pallosi come te.
Dunque ce ne sono anche di divertenti. Quali sarebbero?
Quelli che fanno poche domande e credono a tutto e di più; tanto solerti da estendere oltremisura il significato delle Scritture.
Tu credi alle Scritture?
No, mica le ho scritte io. Ne sono il protagonista involontario, nel senso che io non c'entro un cazzo con le storie di popoli eletti, di profeti e figli miei putativi.
Eppure tanti lo credono.
Eh, lo so. Purtroppo io, sebbene sia il Signore, sul credere non ho alcun potere d'interdizione, né diritto di veto. Siete liberi di credere. E voi, in maggior parte, credete. Perché la libertà di non credere è più faticosa da esercitare. Siete dei pigri.
Se smettessimo di crederti, spariresti?
Felicemente.
Eppure, stante quanto scrisse da qualche parte Kierkegaard: «Che l'esistente postuli Dio è una necessità», la vedo ben dura la tua sparizione.
Già, mi tocca restare in ballo e ballare: da solo.
Musica?
6 commenti:
(io solidarizzo co' la pora cinese: diec'anni eppiù de conservatorio - con impegno cinese oltretutto, si presume - pe' sona' 'sta... robba. da qui - presumo, ancora - l'aria non proprio serena)
(aridatece https://www.youtube.com/watch?v=pMAtL7n_-rc
scott)
Beh, è quello che pensano in molti ma che pigramente richiudono poi in un cassetto in fondo al cervello.
Fa troppo comodo credere in qualcuno su cui scaricare la responsabilità delle nostre azioni o illudersi che si possano risolvere i problemi con la bacchetta magica, ovvero il miracolo.
Come dici tu, siamo troppo pigri per credere in noi stessi.
Ciao, Marisa
p.s. Il brano musicale che hai aggiunto crea delle atmosfere piuttosto spaziali e ne ho ascoltati molti che gli somigliano. Chissà perché il compositore contemporaneo debba essere necessariamente intellettualoide, introspettivo, atonale. Scusa se non mi piace. :-)
@ Marino
La «pora cinese» non m'è parsa contrariata nel picchiettare i tasti.
@ Marisa.
Benvenuta e grazie dei commenti (anche gli altri, più indietro).
Non devi scusarti di niente, per carità. A me piace il brano di Marco Stroppa, autore che ho sentito nominare perché ha curato i temi musicali dell'edizione radiofonica del Decamerone. A forza di sentire la sigla e, appunto, i temi, le sonorità proposte mi hanno persuaso e quindi sono andato in cerca di altri suoi lavori pubblicati in rete.
Confesso che quel pezzo non dispiace neanche a me, e se è al Decamerone di Radio3 che ti riferisci ricordo che la sigla e i piccoli inserti che ne inframmezzavano l'interpretazione ci stavano da dio.
Sì, Siu, proprio a quelli mi riferisco.
Marco Stroppa, compositore, veneto diventato da anni parigino.
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