«Chi volete che vi rilasci: il parlamentare che ha dato la tessera a un collega perché voti al suo posto mentre lui è andato a fare i cazzi sua, o il furbetto che ha timbrato ed è andato a fare la spesa per non perdere la promozione sottocosto?»
Bizio Capoccetti, Sulle tracce di Tiziano Terziani, Edizioni Stocazzo, Roma 2016.
Licenziamo i dipendenti pubblici che fanno i furbetti, valorizziamo i bravi. Qui il link: https://t.co/mVsfUMVOUH— Matteo Renzi (@matteorenzi) 15 giugno 2016
La storia insegna che in ogni società, nei momenti di crisi, chi è al potere, per ingraziarsi il beneplacito del popolo, dia volentieri luogo a pratiche sacrificali. Ma se una volta si aveva la tragedia dei sacrifici umani dei prigionieri di guerra o nemici del popolo, oggi si ha la farsa del licenziamento dei furbetti.
A me, cristianamente parlando, dispiace che il Consiglio dei ministri del Governo Renzi non abbia preso questi provvedimenti in tempo per la settimana santa. Almeno dopo tre giorni qualche furbetto avrebbe potuto risorgere alla faccia di madonna Madia.
2 commenti:
Oggi debbo andare a prendere la nuova tessera elettorale per votare al ballottaggio. Giuro che questi mi fanno passare la voglia.
O summe Rentie, crucia utrosque.
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