Non ne posso più. Potrei non poterne più. Potetti poterne di più: il passato ha sempre ragione.
Se finora ho potuto, come ho potuto? Com'è stato possibile che io abbia potuto potere? Probabilmente, ho potuto perché ero abbastanza potente da potere resistere. Ma adesso che dico «non ne posso più» sarò abbastanza impotente da non potere resistere, da arrendermi, mollare la presa, alzare bandiera bianca?
Posso di più, giacché potendo potrei poetare, per esempio. Oppure polemizzare, problematizzare, pubblicizzare: tutto un programma di possibilità, insomma. Sì da mettermi nelle condizioni del ‘posso’ ridotto all'osso. Cosicché ne posso di più, vagamente pensando alla mia posizione sociale, allo scatto di anzianità, all'ansietà, alla puttana della su' sorella.
Posso di più, giacché potendo potrei poetare, per esempio. Oppure polemizzare, problematizzare, pubblicizzare: tutto un programma di possibilità, insomma. Sì da mettermi nelle condizioni del ‘posso’ ridotto all'osso. Cosicché ne posso di più, vagamente pensando alla mia posizione sociale, allo scatto di anzianità, all'ansietà, alla puttana della su' sorella.
(E com'eri bella stamani con quel vestito leggero color crema, punteggiato da alcuni fiori ingannevoli, che davano, a noi poveri bombi, l'illusione di poterli suggere).
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