Povero blogger che non riesce più a commentare con costanza la realtà quotidiana, schiacciato anch'egli dal flusso continuo di notizie diffuso dai media e amplificato a dismisura dai social, tramite condivisioni, commenti, analisi brevi od estese, dove tutti sanno tutto di tutto e lo esprimono con acume, ironia, icasticità. Dalla piattola che spiattella pipponi da dieci capoversi (tutti ben argomentati e pieni di buon senso), al freddurista che scacazza battutine a raffica, entrambi condivisi, reiterati, dai loro seguitori perché nel farlo si crede di essere più intelligenti o giudicati tali, in quanto partecipi del pensiero acuto universale che la sa lunga su tutto, tranne il motivo per cui si trovi confinato nell'inazione: labirinto di specchi dove si dà di gomito a se stessi, dato che tra io e io ci si intende benissimo.
E sicché il povero blogger nicchia, tentenna, esita e la diaristica si punteggia di tanti circostanziati silenzi.
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