Le rare volte che sono invitato a un banchetto, sappiate, sono uno che mangia poco, sono più parco che porco nei confronti delle copiose pietanze che si presentano al cospetto degli astanti, e se uno o una mi dice «Come mangi poco, sei a dieta?», gli o le sputo metaforicamente nel piatto, perché mi sono rotto i coglioni di giustificare ogni volta quanto e cosa mangio e quanto e cosa non mangio, non mangio un cazzo, sono lèrcio, come diceva mia mamma, non in senso proprio, bensì col significato che, sin da piccolo, io schifavo ogni tipo di cibo, tranne il latte, che non bevo più da anni, peraltro, e tutte le volte facevo storie per mangiare quello che si presentava in tavola, ho sempre fatto penare tutti coloro che si prendevano la briga e la cura e gli affetti di offrirmi affettati, fette di mortadella o prosciutto o formaggio o panettone, mangiateli voi che tanto mi basta poco, preferisco stare digiuno anziché ingozzarmi con mortiferi viveri cateringherizzati, sono fatto così, è il metabolismo, il meteorismo, la digestione difficile, il rapporto viscerale con le viscere, aver prima subito, poi presentito e infine scoperto (per quanto sia in grado, da profano, di scoprire), come una rivelazione, la connessione tra cervello e intestino, la differenza tra pensiero libero e pensiero costipato, e dunque, ripeto, non insistete, non forzatemi a mangiare, anzi, mangiate e bevete tutto voi, nella vecchia e mortale alleanza tra la vita e la sussistenza.
Ho fame. Cosa c'è da mangiare?
Ho fame. Cosa c'è da mangiare?
2 commenti:
minestrina...?
https://youtu.be/KAfy_zRSwHM
Se me la servono i mariti, non potrò rifiutare.
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