– Sia
ringraziato il cielo – replicò la moglie –, per avermi concesso
questa grazia; ma ora, caro amico, raccontatemi cosa avete guadagnato
con il vostro lavoro di scudiero. Quale elegante vestito mi avete
portato? E quali scarpette per i vostri figliuoli?
– Non
porto niente di tutto questo – disse Sancho –, cara moglie mia,
ma ho con me cose ben più importanti e di maggior valore.
– Di
questo mi rallegro molto – rispose la donna –. Mostratemi,
dunque, queste cose di maggior valore e importanza, amico mio, perché
le voglio vedere, per poter allietare questo mio cuore che è stato
molto triste e scontento durante la vostra lunghissima assenza.
– Ve
le mostrerò, quando saremo in casa, moglie – disse Panza –, e
per ora potete essere molto contenta perché, se Dio vorrà, tra
breve saremo pronti a intraprendere nuove avventure, e voi presto mi
vedrete conte o governatore di un’isola, e non di un’isola
qualunque, ma della migliore che possa esserci.
– Che
il cielo disponga in questo modo, marito mio, perché ne abbiamo
davvero bisogno. Ma ditemi, cos’è questa faccenda delle isole,
che non la capisco molto bene?
– Il
miele non è fatto per la bocca dell’asino – rispose Sancho –;
lo potrai capire quando sarà
il momento, moglie, e allora ti sorprenderai nel sentirti chiamare
Sua Signoria da tutti i tuoi vassalli.
– Sancho,
ma cosa sono questi discorsi sulle signorie, sulle isole e sui
vassalli?
Don
Chisciotte, capitolo LII
[va da sé che con Codice rosso qui non ci si riferisce soltanto alla violenza di genere e domestica, ma a quella irredimibile insita nel rapporto tra eletto ed elettore]
1 commento:
sancho panza.
lo sapevo che eri un maschilista e un fiancheggiatore di stupratori. adesso je lo dico alle femministe.
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