L'animale sociale si nutre di parole; ed è normale che, nel corso del tempo, egli maturi una sensibilità linguistica, più o meno accentuata, a seconda dell'uso. E come c'è chi ha la fortuna di digerire tutto senza difficoltà, c'è, invece (io, ahimè, rientro tra questi), chi sviluppa intolleranze, la cui unica cura è non tanto non assumere certe parole o certe frasi (la lingua non è come il glutine o il lattosio, piuttosto è come l'aria), quanto non fare a esse da eco e replicarle (ridirle o riscriverle), soprattutto quelle che, per come si incrostano nel parlar comune, sono penose da ripetere, tanto che persino i parrocchetti dal collare giallo hanno pena a far uscire dal loro becco.
Nondimeno, un glottologo, al quale mi sono rivolto per curare la mia sintomatologia linguistica, contrariamente a quanto presumevo, mi ha suggerito di stilare un elenco delle parole o delle espressioni che mi provocano fastidio auricolare e decadimento testicolare, non tanto per ottenere con ciò un effetto omeopatico (curare il simile con il simile), quanto per vedere se l'intolleranza a tali espressioni si manterrà inalterata nel tempo. Infatti, egli mi ha chiesto che effetto mi fanno oggi le espressioni: «assolutamente sì, assolutamente no», «non c'è problema», «tra virgolette». Quasi niente, ho risposto, tranne chi - come la Gruber - mima le virgolette stesse con le falangi di indice e medio di entrambe le mani: gliele mozzerei.
«Caso grave, ma non disperato. Si può curare. Proceda».
Ed eccomi qui, a procedere.
Una delle espressioni che mi danno crampi allo stomaco, probabilmente sorta in coda al (sempre sia lodato) prêt-à-porter enciclopedico di Wikipedia, è:
[argomento di cronaca a caso, uno qualsiasi che si ripete piuttosto spesso sulle prime pagine] spiegato bene. Esempi: «la Brexit spiegata bene»; «il suprematismo bianco spiegato bene»; «stocazzo spiegato bene».
Un'altra espressione, frequentemente usata a inizio di frase (soprattutto nei tweet o nei post su fb):
«E niente...»Tale fastidio - confesso - l'ho ereditato da Ceronetti, che diceva: che cosa mai avrà di diverso dal dire niente qualcuno che inizia una frase con niente?
Per oggi concludo con un'espressione d'uso prevalentemente colloquiale:
«Ma anche no» (variante: «Allora anche no»).
2 commenti:
e niente: un po' di acufene, tra virgolette; ma non c'è problema. assolutamente no.
Maria Giovanna Maglie
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