Sì, mi auguro che questo governo decada, ma:
1) non perché mi auguri vinca Salvini (anche se vincerà, in caso di elezioni a breve), bensì perché Salvini sarà più frenato nella sua azione dai nuovi (vecchi) alleati (Forza Italia e Tota Italia e Fratelli d'Italia e Italia Stocazzo) di quanto lo sia dall'attuale partner di governo. Berlusconi e berlusconiani sono certamente meno ingenui da farsi mangiare la pappa in capo come accade ai pentastellati.
Quindi, non ci sarà una dittatura salviniana, tanto quanto non ce n'è stata una berlusconiana;
2) che le forze politiche in campo (m5s compreso) continuino a farsi i propri interessi e ad aumentare il divario tra chi ha di più e chi di meno, beh, è un inevitabile conseguenza delle condizioni storiche, sociali ed economiche.
3) l'onestà non è una condizione sufficiente per essere un bravo politico. Da un punto di vista della prassi e dell'interesse generale, meglio un ladro di manica larga che un onesto dal braccino corto;
4) da quando è finita la favola della crescita e siamo caduti nella nassa della recessione, non ha senso il parlare di padella o di brace: trattasi sempre di cottura della classe dei lavoratori, dei disoccupati e di tutti coloro che per vivere devono o hanno dovuto vendere la propria forza lavoro, il proprio tempo. Illudersi che con l'attuale dominio del capitale vi sia potere di cambiamento della democrazia parlamentare e nel riformismo (quale che ne sia il colore) è da ingenui;
5) per concludere: se si ricomponesse una sinistra alla Berlinguer e ottenesse pure un 35% dei consensi, se non si rompono i rapporti di proprietà dei mezzi produzione, non cambierà mai un cazzo nulla - e beninteso: tale rottura, tale "rivoluzione" dovrà essere compiuta a livello globale, giacché a diventare un Venezuela o una Cuba alla fame ci vuole ben poco.
3 commenti:
Io non sono un politologo-blogger come te, ma un semplice cittadino con le sue ignoranze e limiti che giudica da quel che vede e sente, sbagliando senz’altro, ma non indifferente né rassegnato, come purtroppo tanti, anzi troppi. Si può dire che un’intervista al giorno, che poi viene su tutti tiggì dei tanti canali televisivi la sera, ha funzionato sia per Salvini che per i giornalisti che temevano i pentastellati togliessero la sovvenzione ai giornali. Le dittature che noi giudichiamo tali sono sempre quelle cruente, noi ne abbiamo una “soft” che ti lascia un’apparente libertà, tanto a loro interessa solo che si paghino le tasse, il resto conta poco. Sono d’accordo che non si governa solo con l’onestà, ma peggio, e noi ne sappiamo qualcosa, con la disonestà. Per noi c’è sempre il debito a prescindere dal ladro con la manica larga o l’onesto dal braccino corto. Che noi siamo degli ingenui è evidente proprio guardando chi ci governa. La globalizzazione ha fatto male a molti, ma di più a chi come noi ha la dittatura della corruzione, di cui noi non riusciamo a liberarci. Se ci fosse stato un Berlinguer non saremmo arrivati in queste condizioni, non saremmo in paradiso certo, ma un tantino meglio sicuramente si. Ci sarebbe stato un popolo di sinistra più compatto che riusciva a farsi sentire. Ora è ovvio che rischiamo di diventare come Cuba o come il Venezuela . Grazie dell’importanza data al mio commento e della risposta.
grazie a te. Una sola precisazione: sono un semplice blogger, non sono un politologo.
Va bene non 6 un politologo, ma la stoffa del politologo, quella si.
Posta un commento