Quando raggiunse la maggiore età, Lucas ebbe il desiderio di scendere a valle, tornare indietro alla minore. Stava così bene quando era bambino, a parte saltuari, feroci mal di testa, che non riusciva a identificare, consolàti comunque dalle pezze umidificate nell'aceto rosso da sua madre o dalla zia: si sdraiava sul divano, chiudeva gli occhi e, mentre l'odore forte dell'aceto lo stordiva, sentiva al contempo la pezza riscaldarsi sulla fronte come se la pelle avesse trasferito su di essa una parte del dolore. Il dolore si attenuava a poco a poco e si distribuiva, sciogliendosi, in altre parti del corpo sì da trasformarsi in semplice stanchezza. E dormiva, sognava forse: la bicicletta, la fatica della salita, gli amici che ridevano, la partita di calcio in cui, dopo un dribbling efficace fece un cross e permise a un compagno di fare rete, gli zii che al bar Petrarca di Porta Romana gli regalavano sempre un gelato.
- Su, alzati, non dormire adesso ché sennò stanotte non prendi sonno. E poi devi fare i compiti.
Il mal di testa non c'era più; era quasi ora di cena; la luna illuminava le foglie ingiallite delle piazza. Lucas parcheggiò la macchina, salì in casa con le borse della spesa ed ebbe il desiderio di riscenderle, tornare indietro, alla bicicletta, alle pezze inumidite di aceto, a certe voci nella stanza accanto che adesso non ci sono più.
2 commenti:
Bella pagina, quanto mi è piaciuta.
Interessante ma il greenpass?
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