«L'inclusione della Germania
occidentale nel piano generale della ricostruzione europea (Erp =
Piano Marshall) è importante per gli Stati Uniti almeno sotto due
aspetti: 1) perché renderà la zona suddetta autosufficiente in
pochi anni, riducendo così al minimo l'onere che gli Stati Uniti
devono sopportare per l'assistenza; 2) perché mediante
l'utilizzazione delle risorse produttive tedesche la creazione di
un'economia europea pacifica e autosufficiente potrà essere
notevolmente accelerata.
La Germania non solo è oggi in stato
fallimentare ma rappresenta anche un grave ostacolo per la ripresa
economica di tutta l'Europa. Con un livello di produzione pari al 40%
di quello anteguerra, con uno scarsissimo livello di produzione per
quanto riguarda il carbone, l'acciaio e i fertilizzanti, la Germania
intralcia gravemente i progressi che possono essere compiuti altrove.
Gli altri paesi dell'Europa occidentale non potranno riacquistare la
loro prosperità finché l'economia della zona occidentale resterà
paralizzata.
La funzione che la Germania occidentale
dovrà svolgere nell'Erp non porterà alla restaurazione della
supremazia tedesca dell'anteguerra nel campo delle industrie pesanti e
dell'industria chimica, anzi un programma del genere incontrerebbe la
più decisa opposizione degli USA in quanto sarebbe diretto contro
gli interessi della sicurezza europea. Qualsiasi tentativo per
riportare l'industria tedesca al livello anteguerra incontrerebbe per
gli stessi motivi la stessa opposizione, anche perché i grandi
quantitativi di materiali necessari metterebbero a repentaglio la
piena utilizzazione del potenziale industriale degli altri paesi
europei».
Da Current Development Report on European Recovery, n. 3, Office of Public Affairs Department of State, trad. it. Cos'è il piano Marshall?, Milano
1948, in Il capitalismo italiano del Novecento, a
cura di Lucio Villari, Laterza, Roma-Bari, 1975, vol. II.
1 commento:
si sono dimenticati l'utilizzo della Germania (e degli ex nazisti) in chiave antisovietica
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