Alcuni ore fa, durante una trasmissione televisiva di un canale Sky che non rammento e sul quale mi sono imbattuto per caso (parlavano di musica, dei Velvet Underground se non erro), una nota attrice italiana di terz'ordine, figlia di un noto attore e regista di second'ordine, ha risposto a una domanda fuoricampo che per lei la musica è qualcosa che la mette in contatto con la sua interiorità.
Ora che ci penso: non mi sono mai masturbato con lo stereo acceso. Mi sono perso qualcosa?
***
Alcune minuti fa, nel tentare di aggiungere qualche commento a questo pensiero mio lubrico, sentendomi di molto squalificato, ho pescato dall'Uomo senza qualità quanto segue:
«
Clarisse rise di nuovo. – Lui dice che da allora tutto si è
complicato. Così come nuotiamo nell'acqua, nuotiamo anche in un mare
di fuoco, in una tempesta di elettricità, in un cielo di magnetismo,
in una palude di calore, e così via. Ma tutto è intangibile. Alla
fine non rimangono che formule. E cosa significhino le formule
umanamente non si può bene esprimere; e questo è tutto. Io ho già
dimenticato quello che avevo studiato in
liceo, ma in qualche modo combina. E dice anche che se oggi qualcuno
vuole, come te o san Francesco, chiamar fratelli gli uccellini, non
deve fermarsi a queste piacevolezze, ma esser pronto a gettarsi nella
stufa, a infilarsi nel terreno attraverso una conduttura elettrica, o
a guazzar nelle fogne giù per un lavandino.
–
Già, già! – interruppe
Walter. – Prima i quattro elementi diventano parecchie dozzine e
alla fine si naviga oramai su un mare di correlazioni e operazioni,
su una rigovernatura di processi e di formule, su qualcosa di cui non
si sa se sia una sostanza, un procedimento, lo spettro di un'idea o
Dio sa che cos'altro! Ed ecco che tra un sole e un cerino non v'è
più alcuna differenza e neanche tra la bocca e l'altra estremità
del canale digerente! Ogni cosa ha cento lati, ogni lato ha cento
correlazioni, e a ciascuna sono annessi sentimenti diversi. Il
cervello umano per fortuna ha poi diviso le cose; ma le cose hanno
poi diviso il cuore umano! »
Robert
Musil, L'uomo senza qualità, Einaudi,
Torino 1972 (Volume primo, traduzione di Anita Rho).
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