venerdì 12 febbraio 2016

Rise di nuovo

Alcuni ore fa, durante una trasmissione televisiva di un canale Sky che non rammento e sul quale mi sono imbattuto per caso (parlavano di musica, dei Velvet Underground se non erro), una nota attrice italiana di terz'ordine, figlia di un noto attore e regista di second'ordine, ha risposto a una domanda fuoricampo che per lei la musica è qualcosa che la mette in contatto con la sua interiorità.

Ora che ci penso: non mi sono mai masturbato con lo stereo acceso. Mi sono perso qualcosa? 

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Alcune minuti fa, nel tentare di aggiungere qualche commento a questo pensiero mio lubrico, sentendomi di molto squalificato, ho pescato dall'Uomo senza qualità quanto segue:

« Clarisse rise di nuovo. – Lui dice che da allora tutto si è complicato. Così come nuotiamo nell'acqua, nuotiamo anche in un mare di fuoco, in una tempesta di elettricità, in un cielo di magnetismo, in una palude di calore, e così via. Ma tutto è intangibile. Alla fine non rimangono che formule. E cosa significhino le formule umanamente non si può bene esprimere; e questo è tutto. Io ho già dimenticato quello che avevo studiato in liceo, ma in qualche modo combina. E dice anche che se oggi qualcuno vuole, come te o san Francesco, chiamar fratelli gli uccellini, non deve fermarsi a queste piacevolezze, ma esser pronto a gettarsi nella stufa, a infilarsi nel terreno attraverso una conduttura elettrica, o a guazzar nelle fogne giù per un lavandino.
Già, già! – interruppe Walter. – Prima i quattro elementi diventano parecchie dozzine e alla fine si naviga oramai su un mare di correlazioni e operazioni, su una rigovernatura di processi e di formule, su qualcosa di cui non si sa se sia una sostanza, un procedimento, lo spettro di un'idea o Dio sa che cos'altro! Ed ecco che tra un sole e un cerino non v'è più alcuna differenza e neanche tra la bocca e l'altra estremità del canale digerente! Ogni cosa ha cento lati, ogni lato ha cento correlazioni, e a ciascuna sono annessi sentimenti diversi. Il cervello umano per fortuna ha poi diviso le cose; ma le cose hanno poi diviso il cuore umano! »

Robert Musil, L'uomo senza qualità, Einaudi, Torino 1972 (Volume primo, traduzione di Anita Rho).

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