sabato 9 aprile 2016

Il cappello di Abrini


«La procura federale ora è in grado di confermare che Mohamed Abrini è il terzo uomo presente in occasione degli attentati all'aeroporto internazionale di Bruxelles. È stato messo a confronto con i risultati di diverse evidenze ed ha riconosciuto la sua presenza al momento dei fatti». Così il comunicato della procura sulla confessione del belga di origini marocchine arrestato ieri, che inoltre ha precisato di «aver gettato la giacca in un cestino dei rifiuti ed aver venduto il cappello». Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/jlIp38

Innanzitutto, dopo tante critiche, complimenti alla polizia belga per aver catturato i ricercati.
Permangono, tuttavia, delle perplessità di ordine formale: infatti, gli addetti stampa della procura di Bruxelles dovrebbero vagliare meglio, al limite censurare, le dichiarazioni degli arrestati da divulgare ai media. In particolare, un terrorista reo confesso che dichiara di «aver venduto il cappello», quel tipo di cappello che tutto il mondo ha visto in quel frammento video, ti sta palesemente prendendo per il culo. In effetti, il cappello è qualcosa di strettamente personale, come le mutande (feticismo a parte, ognuno porta le sue), quindi chi potrebbe credere che qualcuno acquisti il cappello di una testadicazzo se non per diventare o già essere una testadicazzo altrettale? 

Nessun commento: