Mentre camminavo in un parco cittadino mi sono caduti i valori sul selciato senza che me ne accorgessi. Per fortuna, un passante gentile me l'ha fatto notare:
«Scusi signore, sono suoi quei valori per terra?»
Arrossendo, ho annuito. Non vado mai fiero dei miei valori con il prossimo. Anzi, quasi me ne vergogno perché sono valori che non so giudicare fino in fondo miei, me li sono in parte trovati addosso, altri costruiti col tempo nelle varie occasioni in cui capita di avvalorarsi, altri ancora scelti a caso, un po' per convenienza o per indolenza. Comunque, per tutti vale il principio che li ho trovati in circolazione, non li ho inventati io, di sana pianta, d'altronde sono un animale sociale, che diamine, e la società in cui sono nato e cresciuto e in cui vivo ha proposto un determinato catalogo di valori, alcuni dei quali si sono persino modificati nel breve volgere di pochi lustri, chi l'avrebbe detto, sembravano così eterni e universali.
Però, ora che ci penso, forse sarebbe stata una fortuna perderli, ritrovarmi senza, almeno per un giorno intero. Chissà se sarei andato dai carabinieri a sporgere denuncia, a titolo precauzionale s'intende, nell'improvvido caso che qualche esaltato, dopo averli trovati, ne avesse fatto un uso incauto, per esempio sbandierandoli come universali e per ciò stesso promuovendoli come un fondamentalista qualsiasi.
Io per il momento non l'ho mai fatto, non ho mai creduto che i miei valori abbiano valore imperituro, non li ho mai esposti dalla finestra come bandierine, ombrelli identitari sotto il quale ripararmi in caso di attacco ai valori.
A proposito: e se li vendessi al miglior offerente? Meglio ancora: se me ne liberassi a titolo gratuito, al limite dandoli in prestito a chiunque se ne senta sprovvisto? Mi chiami pure, troveremo sicuramente un accordo, ma ad una condizione: venga a prenderseli con un furgone portavalori.
2 commenti:
c'è un sacco di gente che ci campa
Piacerebbe anche a me.
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