Vittore Carpaccio, Ritratto di dama [con un libro in mano] |
«Non gli era mai venuto in mente fino allora di pensare alla letteratura come al miglior giocattolo che si fosse inventato per burlarsi della gente». G.G. Márquez, Cent'anni di solitudine.
La letteratura è un'arma di difesa. Per averla, occorre un porto d'armi. Si potrebbe usarla anche senza, ma, in tal caso, inevitabilmente, è facile sparare parole a cazzo di cane, orinandole ai vari angoli del mondo per marcare inutilmente il territorio di intenzioni.
Chi rilascia il porto d'armi? La necessità dell'epoca. Dato che la letteratura non ha sofferto, come altre opere d'arte, il problema della sua riproducibilità tecnica, se non nella produzione inflazionistica di letteratura che non lo sarà mai (perché, naturalmente, a decidere che cosa è letteratura e cosa no, lo stabilisce il tempo), l'autorità che concede il permesso di possedere l'arma è quella che si richiama alla scuola borgesiana di Pierre Menard, autore del Quijote.
Dunque, mi sono presentato all'esame, e ho scritto:
«Non mi era mai venuto in mente fino a oggi di pensare alla letteratura come al miglior giocattolo che si fosse inventato per burlarmi della gente».
Sono stato bocciato.
Continuerò comunque a scrivere: a cazzo di cane.
Continuerò comunque a scrivere: a cazzo di cane.
1 commento:
un bel po' di anni addietro, al mio figliolo, un burlone di prima categoria, capitò di fare la parte di Chichibio quando faceva il liceo.
tutto andava bene fino a quando la sua prof d'italiano rimase a casa perché incinta. la prof che la rimpiazzava voleva dimostrare che la scopa nuova era ben meglio di quella vecchia.
sennonché mio figlio s'inventò di copiare un tema, alla virgola, da un classico del Novecento.
la scopa nuova manco se ne accorse, figuriamoci. lei veniva dal tecnico e soleva ripetere spesso ai genitori: "ma qui siano in un liceo!"
morale della burla fu che mio figlio si beccò un bel 5.
quando a mia volta lessi il tema, mangiai la foglia e, dopo aver lisciato un po' il pelo al figliolo, ci facemmo tutti una risata, soprattutto a riguardo delle correzioni apportate dalla chiarissima prof.
la scopa qualche anno fa è andata in pensione e ora tiene lezioni (!) presso il circolo di lettura della locale biblioteca (più che un circolo di lettura è un accrocco di petegolezzi).
si è anche presa la briga si scrivere un librino che ha distribuito un po' a tutti quelli che lei riteneva sapessero leggere e apprezzare un capolavoro. sennonché nel librino, illeggibile, s'è presa la briga di citare, ovviamente molto a sproposito, Marx ed Engels e di esibirsi in un concione nientemeno che sul materialismo storico. bisogna aver pazienza, confucianamente, l'occasione per la resa dei conti prima o poi arriva. ho recensito il librino (elencando in ordine sparso le perle, i maldestri "prestiti", e senza insistere su Marx) sulle pagine di un fascicoletto che periodicamente viene distribuito gratuitamente in zona. non c'è stato bisogno di calcare la mano: quando l'ignoranza è oscena si palesa da sé. ora la ex scopa mi odia con cordialità e sussiego. così va il mondo, ecc.
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