Se ho capito bene, i ministri turchi sono (erano) in tournée all'estero per promuovere ai turchi residenti in Europa, nella fattispecie in Olanda, la riforma costituzionale in senso presidenziale voluta da Erdogan. Il primo ministro olandese in carica ha rifiutato l'ingresso ai due ministri, non tanto perché se ne frega realmente della deriva autoritaria turca, bensì perché tra poco in Olanda ci saranno le elezioni politiche e tale mossa, infatti, pare gli sia servita a modificare le intenzioni di voto di quei cittadini che si dicevano intenzionati a votare il leader islamofobo Geert Wilders.
Insomma, tutto il puttanaio diplomatico turco-olandese è stato scatenato per mere ragioni di politica interna. Secondo me, da un punto di vista liberale, il governo olandese avrebbe potuto evitare tutto questo casino consentendo sì ai due ministri turchi di tenere il loro comizio, ma - allo stesso tempo - avrebbe dovuto invitare, anzi: promuovere (sia pure indirettamente) la posizione politica avversa al governo turco, dando visibilità e voce a quei cittadini che lottano ad armi impari contro l'autoritarismo e la controriforma costituzionale di Erdogan.
Ennesima prova che troppo spesso i popoli sono governati da ragazzini che si fanno dispetti e ripicche sulle spalle dei popoli stessi, che li usano, li sobillano, li indirizzano negli odî e rancori verso altri popoli, agitando missili e bandiere come sempre nella corsa folle a chi ce l'ha più lungo, il missile, e più tesa, la bandiera.
L'essenza delle nazioni (e delle religioni, comprese quelle laiche del liberalismo alla cazzo di cane) dimostra che dall'unità clanica alla stessa nazione il passo evolutivo compiuto dall'umanità è mezzopasso: indietro.
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