Ho scritto un romanzo. S'intitola: Il cassetto. Lo apro, ma come quasi sempre accade coi cassetti Ikea, mi resta in mano il pomello. Bestemmio? No, con calma, riavvito il pomello. Indi, con delicatezza, tiro il cassetto, ma si sfilano le zeppe zigrinate e mi resta la testata del cassetto in mano, mentre il fondo del cassetto, leggermente avanzato, si inclina, facendo precipitare il contenuto per terra. Bestemmio? No, raccolgo bollette di luce e telefono, qualche penna, un metro da sarta, un cacciavite, alcune vecchie fotografie di prima del digitale, la garanzia scaduta del frigorifero, ma del romanzo, nessuna traccia. Eppure ero sicuro di averlo messo nel cassetto. Di che cosa parli non ricordo esattamente, perché d'abitudine tendo a dimenticarmi di quanto metto nel cassetto. O forse ho sbagliato cassetto... O, peggio, ho sbagliato romanzo... Di Ishiguro.
6 commenti:
ma guarda che non è colpa del cassetto, né di ikea, né di 'sto cazuo, poveraccio.
...sei te che, in quanto intellettuale, sei una pippa a montare i mobili.
«In quanto intellettuale». Non so se buttarti un bacio o farti una pernacchia.
guardato nella stanza più piccola della casa? :)
Boh ... ha più senso che lo vinca un cazuo che un dilan ... ma poi l'importante è pagare regolarmente le bollette. Peccato per la garanzia scaduta del frigo, di sti tempi fa comodo tutto. Ciao
Ciao Massimo, sì, certo.
La mia è soltanto una critica laterale all'istituto (inutile e screditato) del Nobel.
Segnalo un godibilissimo articolo di Piergiorgio Bellocchio.
http://www.claudiogiunta.it/2017/10/il-nobel-a-borges-perfavore/
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