venerdì 3 luglio 2020

Assalonne

La tristezza assalì Assalonne mentre scendeva da cavallo. Quale cavallo? Un suv.

«Ci vuole un bel coraggio», disse un ex baby pensionato claudicante con la camicia a righe verticali, i bermuda color cachi sopra il ginocchio e i calzini verdi sanitari sotto il polpaccio senza elastico per via delle vene varicose. «Che modi sono questi», aggiunse una donna incinta con l'Altante (di Farnese) tatuato sull'atlante per legittima rivendicazione di genere. 

«Perché sei così triste, Assalonne?», domandarono alcuni sudditi in punta di piedi.
«Perché sono un parricida mancato», rispose.
«E vabbè... tuttavia un po' incestuoso sei stato con quelle concubine, o Assalonne».
«Piaceri effimeri».
«Che cosa ti turba, Assalonne?»
«Mio padre non vuole abdicare.»
«Non ti basta sedere nel board?»
«No, vorrei presiedere.»
«Non farti assalire dall'ambizione, o Assalonne.»
«In verità, vorrei ascendere.»
«Assalonne, Assalonne.»
«O che bisogno avete di ripetere il mio nome?»
«Ti stavamo citando.»
«Va bene, grazie. Vado a funghi, vi saluto.»
«A funghi? Attento a passare sotto alle querce


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