Pensiamo che ormai sia chiaro a tutti come COVID-19 in Italia sia in fase di tregua, con pochi contagi che fanno intravedere una progressiva endemizzazione del virus. Come abbiamo detto spesso, basandoci sulla osservazione classica della stagionalità dei virus respiratori nei climi non-tropicali, una seconda ondata di COVID-19 a fine autunno/inizio inverno è una possibilità molto reale. La gravità di questa ondata, ovviamente, non la possiamo conoscere, ma sarebbe irresponsabile non essere pronti a qualsiasi evenienza. Su questo punto ci siamo espressi da tempo e saremo peggio di un disco rotto.
Dal punto di vista pratico la preparazione è tutto -- perché consente il monitoraggio, T3, interventi mirati, proteggere ospedali, luoghi di degenza e RSA, rafforzare la medicina del territorio, adottare terapie precoci, triage rapido dei casi, implementazione nuovi protocolli di cura (anticorpi, antivirali, plasma, etc). Tutte cose che, se fatte bene, per tempo e con le dovute RISORSE, ridurranno enormemente i morti da COVID. Accettando poi con serenità il fatto che il rischio zero non esiste (come non esiste per nessun’altra malattia) ed evitando di ricorrere a misure “straordinarie” che hanno un effetto devastante a livello socio-economico.
Se invece non saremo preparati, e la situazione dovesse, Dio non voglia, sfuggire di mano come a marzo scorso in alcune zone d’Italia, l'unica opzione possible poi diventerebbe richiudere tutto – un’opzione che porterebbe ad enormi sofferenze per la popolazione. E noi già ci vediamo i soliti noti dare la colpa al popolino stupido ed indisciplinato, agli sciagurati tifosi, alla movida, ai complottisti sfigati, ai bambini senza mascherina a scuola, e magari se la prenderanno anche con chi spiega la scienza con obiettività e cerca di trasmettere ottimismo e serenità ad una popolazione stremata da mesi di reclusione.
E no, cari signori. Si sappia bene che noi a questo giochetto non ci staremo. Quello che si deve fare a livello di preparazione lo diciamo a chiare lettere oggi, 9 luglio 2020, nel mezzo di questa tregua estiva, e su questo insisteremo ogni giorno. Prepararsi a livello sanitario ed in modo adeguato ad una possibile seconda ondata di COVID-19 è una PRECISA RESPONSABILITA’ POLITICA ED ISTITUZIONALE, a partire dal Governo, dai ministeri rilevanti e dai loro comitati consultivi, e dalle strutture sanitarie loco-regionali. Il tutto senza cercare di scaricare questa responsabilità sui cittadini, che in uno stato democratico devono essere protetti dalle istituzioni sanitarie stesse mentre continuano a svolgere i loro diritti e doveri costituzionali.
Per cui, da oggi in poi, cari Signori e cari Colleghi, chiederemo sempre meno chiacchiere, meno epidemiologia difensiva, meno richiami generici alla “prudenza”, ed invece più fatti, più assunzioni di responsabilità, e soprattutto più PREPARAZIONE e più INTERVENTI MIRATI, a cui devono essere destinate tutte le risorse necessarie. Perché a febbraio scorso è andata come è andata (aperitivi, topi vivi e via discorrendo), errori li abbiamo fatti tutti e capiamo bene che non si può tornare indietro. Il futuro però è un’altra storia e per questa non ci saranno scusanti. Lo dicevano i nostri insegnanti di una volta: errare è umano, perseverare diabolico.
Da un punto di vista psicologico il meccanismo in entrambi i casi è molto semplice: la paura del virus si esorcizza pensando in un caso che il virus non esista o sia innocuo, concetto che mina alla base la possibilità di fare i dovuti interventi di preparazione e monitoraggio; oppure la paura si neutralizza pensando, nell’altro caso, che ci sia una panacea risolutiva, quasi miracolosa (una specie di culto di Santa Chiusura) che deve essere imposta a tutti in una visione governativa di tipo paterno-fascista.A mio avviso entrambi questi estremismi hanno il potenziale per fare gravi danni al modo in cui si affronteranno le prossime fasi del problema COVID-19, anche perché entrambe le posizioni prestano il fianco a strumentalizzazioni politiche di segno opposto, che purtroppo conosciamo molto bene.
2 commenti:
sui due estremismi sono d'accordo
non sono d'accordo sul "abbiamo commesso tutti degli errori"
a cominciare dal fatto che non tutti gli errori sono uguali e non tutte le responsabilità sono paritarie
il danno economico che è stato fatto (e si continua a fare) a moltissimi ancora non è chiaro. se credono che il turismo tornerà il prossimo anno come prima, si sbagliano.
siamo alla catastrofe, altro che "abbiamo commesso tutti degli errori"
già, e a fine luglio rinnovano lo Stato di emergenza perché non si sa mai, almeno dal lato poliziesco si sia pronti
Posta un commento