La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha confermato, a questo proposito, quanto detto qualche giorno fa dal commissario straordianario Domenico Arcuri: “la gara per i test sierologici al personale scolastico è partita".
Io, nel blog, parlo poco, anzi, quasi niente delle vicende legate al mio mestiere; mi capita tuttavia di parlarne fuori del blog, con colleghi, colleghe e amici. E riguardo ai test sierologici previsti per tutto il personale della scuola da fare prima che inizi il nuovo anno scolastico (e accademico?), ho chiesto lumi a un amico blogger, e docente lui stesso, e lui mi ha risposto così:
«Non servono a un cazzo. Una volta che sai che un prof o uno studente ha avuto il covid cosa fai? Ce l'ha avuto, e adesso no. Fine. Soldi sprecati. Tra l'altro leggevo che ci sono persone che nemmeno sviluppano anticorpi specifici: beccano il covid ma hanno un sistema immunitario così forte che lo elimina prima ancora del tempo necessario a sviluppare anticorpi specifici. Usa altri anticorpi o non ha punti deboli dove è possibile che il virus si replichi, boh. Comunque, questi sarebbero persone che hanno avuto il virus ma al sierologico non risulterebbe.
Il punto è cosa intendono fare se scoprono qualcosa nei sierologici: ti chiudono in casa fino a quando qualcuno decide di farti il tampone? E la classe dove lavori? E i loro parenti e le persone con cui sono venuti in contatto?
Ci sono 2 milioni di test a bando, dice la ministra. Ci sono 10 milioni di persone nella scuola. Ci sono a spanne 8 milioni di famiglie coinvolte, ciascuna, mediamente, composta da 3,5 persone - facciamo tamponi a 25-30 milioni di persone, vediamo come si organizzano il ministero dell'istruzione e quello della sanità!
Possibile che siano così coglioni da non rendersi conto delle proporzioni di quello che gestiscono? Non hanno idea di cosa fare! O forse sono solo pupazzetti manovrati appunto dai "giganti del webbe", sono loro gli webeti (rispolveriamo il loro insulto di qualche anno fa).»
Questo per quel riguarda i test seriologici. Poi c'è anche la questione dei banchi. Dice, infatti, il ministro.
«Siamo pronti anche con la gara per i banchi»
Che gara? Vediamo:
50 euro se banco "normale" di legno e metallo. 300 euro se banco "moderno" con le ruote. Ora, lasciando da parte l'andante della nonna e delle ruote, speriamo almeno che, in caso di acquisto di banchi mobili, le monoposto siano gommate Michelin.
Non mi resta che ripetere, col mio amico: possibile che siano così coglioni da non rendesi conto delle proporzioni di quello che gestiscono?
Possibile, sì.
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