vedessimo
come siamo fatti, come eravamo fatti
allora
noi chiuderemmo gli occhi
per non vederci più
per dimenticarci di come eravamo e siamo fatti
e pregheremmo entità a caso
(di norma le nostre legate alla tradizione
sacramentale cristiana)
per sparire al più presto
ritornare molecole sparse di materia
senza sentimento
che non ricordano e non sentono più
né stiano a cercare se abbia senso o no
il verbo vivere.
Poi potremmo anche
assolverci
benedirci
giustificare tutta l'incompiutezza
e sdraiarci, come si conviene,
in un prato da bravi animali
al pascolo.
E senza aspettare i pastori
iniziare a mungerci
da soli.
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