Per me Boldrini e Meloni pari sono: due donne, due persone, due che non gli darei il voto manco mi facessero vedere Verona. Nondimeno, non ho bisogno dello sdegno generale bi-partisan per ritenere offensivo, aldilà della questione di genere, ciò che ha detto il Gozzini (un prof. universitario dell'Università di Siena) alla Meloni, qualificandola prima come "pesciaiola" e poi, siccome i colleghi uomini, convenuti in quella trasmissione, gli hanno fatto notare che quello del pesciaiolo è un mestiere nobile, e per questo gli hanno suggerito di trovare altri epiteti, il Gozzini ha tentato ipoteticamente di paragonarla a una rana dalla bocca larga, una vacca, o a una scrofa. Ma la vera offesa - che mi sembra alcuno abbia notato - è un'altra: i termini ricercati per stigmatizzare la presunta ignoranza della Meloni («che non ha mai letto un libro in vita sua!») sono stati usati dal Gozzini perché ella avrebbe avuto l'ardire, in parlamento, di rivolgersi «da pari a pari a uno come Mario Draghi».
Ecco, esimio professor Gozzini, io non mi perito di cercare epiteti per qualificarla come intellettuale, mi limito solo a riportare alcune parole che il suo Eroe ha detto, mi pare alla Camera, per avere la fiducia al suo governo:
"È vero che i dati quantitativi sulla criminalità nel corso degli anni sono andati migliorando, ma la percezione che ne hanno i cittadini no. Deve essere la percezione a guidare l’azione, a stimolare un’azione sempre più efficace"...
e la mando a fare in culo con lui a braccetto, sperando che non ci stiate troppo bene.
2 commenti:
Così stai dando ragione alla meloni che si mette da pari e pari con draghi giudicando male ciò che dice, a prescindere se la votassi o no.
Grazie.
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