domenica 14 febbraio 2021

Dato l'andazzo




Dato l'andazzo, è probabile, ma non auspicabile, che il ministro (sopra sollecitato da un tecnico di cui mi sfugge il nome) e il nuovo governo propendano per una ennesima "chiusura" e un confinamento generalizzato di chissà chi, che, cosa e perché.
Non voglio pensarci, arrabbiarmi, deprimermi. 

Siamo ancora - assurdamente - ficcati dentro il Cocito, con quei diavoli dei tecnici (ma uno che sia medico no?), incaricati da una politica che ne è succube, a determinare il grado di paralisi individuale, sociale ed economica al quale dobbiamo sottostare; in questo caso perché ci sono le varianti - e il bollettino è sempre lì, sbattuto diuturnamente in prima pagina.

La prima pagina, già:
Ansia

È un corto circuito: il tema pandemia fa audience. Avere audience è lo scopo principale dei media (no, non è l'informazione, che è un effetto collaterale all'audience) perché grazie a essa ottengono maggiori introiti pubblicitari. Finché i media si occuperanno in modo persistente, invasivo di tale argomento, esso avrà maggiore audience di tutti gli altri argomenti. Non è che muoiono Maradona tutti i giorni; non è che tutti i giorni un citrullo con un cappello da indiano invade un parlamento.

La realtà proposta nelle prime pagine condiziona fortemente la realtà effettuale, sebbene il contenuto delle due sia, di fatto, assai divergente.

Alcuni giorni fa, nel comune dove abito, un autista di uno scuolabus è risultato positivo al virus. Subito la macchina burocratico "sanitaria" si è apprestata a notificare a tutti gli alunni che hanno preso il pulmino l'ordine di quarantena fiduciaria. Il sindaco ha avvisato su facebook la popolazione semplicemente riportando la notifica ufficiale, senza usare toni allarmistici. Nessuno, a parte la "normale" preoccupazione e la rottura di palle dei genitori, si è messo a protestare o a disperarsi.
Ciò nonostante, un giorno o due dopo l'accaduto, si presenta in paese una troupe della Rai TG regione perché tale vicenda doveva diventare una Notizia.
Io l'ho saputo di rinterzo, al bar, da un amico, il quale mi ha detto che giornalista e cameraman si sono messi persino a intervistare la gente in piazza. A un giovane padre che guardava suo figlio giocare al girello e allo scivolo, è stato chiesto cosa ne pensasse. «Non sono preoccupato. Piuttosto sono preoccupato per voi che non la finite di rompere i coglioni». 

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