Un anno di Bidet, acqua corrente, a volte calda, a volte tiepida, a volte pure fredda. Guanto di spugna e mano: Guantanamo. Esiste ancora: aguzzini democraticamente eletti per il bene del popolo sovrano. Io sovrano poco, soprano meno, cantassi: voglio vivere così, col sole in fronte. Stupefatto. Non mi ricordo più nulla dei tempi di prima, quelli in cui andavo al supermercato, facevo la spesa e scambiavo un sorriso e un mezzo starnuto che, per educazione, avevo già prontamente rivolto al fazzoletto di carta. Ora non più. Non circola più un bacillo normale. Circola solo l'anormalità. Ma perché proprio all'Italia doveva capitare la classe politica più corrotta e infame di tutta la storia occidentale? Perché?
Stamani, di rimbalzo, mi è venuta addosso una frase di Piero Calamandrei:
«Trasformare i sudditi in cittadini è il miracolo che la scuola può compiere».
E ho pensato che, in Italia, ciò che si può, non corrisponde mai a ciò che si vuole.
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Dalla finestra ho visto tante nuvole passare, di tanti colori, i colori delle nuvole: a strati, a cumuli, montate a neve o schiacciate come ghiaia. Ogni tanto, un filo di azzurro faceva capolino. Finché poi non si sono dirette tutte verso la Terra del Fuoco.
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A un certo punto è venuta sera, una fredda sera di gennaio. Ho un debole per questo mese, perché i giorni iniziano a covare più luce e Orione è pronto a offrici un caffè senza bisogno di dimostrare alcunché.
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