In un trafiletto pubblicato sulle pagine culturali de la Repubblica odierna («La seconda vita dei libri al macero»), Loredana Lipperini scrive:
«C'è un dato che dovrebbe far riflettere tutti coloro che si occupano di editoria, dagli autori ai lettori passando per gli editori medesimi, ed è la brevità della permanenza dei libri sugli scaffali. Vecchio discorso, così come vecchio è quello, conseguente, del macero, cui dopo pochi mesi di vita la maggior parte dei titoli pubblicati viene destinata: si parla di svariati milioni di volumi ogni anno.»
Ora, se c'è una cosa che i blogger “puri’, rimasti sulla piattaforma (e che non hanno usato il blog come un trampolino per tuffarsi nella pubblicazione cartacea), possono andare fieri è che non sono stati complici, neanche con un grammo dei loro pensieri pubblici, del libricidio in corso ogni anno.
Tra le varie forme di essere dimenticati e, a poco a poco, ignorati questa del blog non è una delle peggiori. Mi dispiace per la polvere che non può adagiarsi sulle nostre spalle. Sulle palle, invece, è un altro discorso.
3 commenti:
boh.
il Zibaldone mio hanno detto (so' due) in coro "ma lipperini chi?" e da allora non riesco a farli smettere di ridacchiare.
Sai com'è, @LaLipperini è una specie di autorità in materia editoriale e financo bloggheristica.
una delle tante oscenità di questo sistema economico
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