Uno
studente domandò a Sozan, un maestro cinese di Zen: « Qual è la
cosa più preziosa del mondo?».
Il
maestro disse: «La testa d'un gatto morto».
«E perché la testa
d'un gatto morto è la cosa più preziosa del mondo?» insistette lo
studente.
Sozan
rispose: «Perché nessuno può dirne il prezzo».
“La
cosa più preziosa del mondo”, da
101 storie Zen,
Adelphi, Milano 1973
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Che il mondo sia globale e che i nemici siano una finzione è cosa nota. Casomai tutti lottano contro tutti per strappare, all'interno della logica produttiva capitalistica, gli ultimi brandelli di ciccia attaccata all'osso. Dal tubetto del mercato, strizza strizza, esce sempre meno valore, nonostante cerchino di pomparci dentro denaro a iosa.
Preoccupatissimo persino il direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, forse perché ha buttato anch'egli, nel calderone di Shanghai, quattro talleri dei suoi risparmi.
«Non si perda un attimo per rendere operativa la via cinese al Quantitative easing.»
E giù consigli sul da farsi. Mai sul disfarsi. Si deve evitare, si deve seguire, si deve creare.
«Bisogna che la più grande economia socialista in transizione, con il suo carico di anomalie, prenda atto della gravità dei problemi»
Transizione? La Borsa di Shanghai fu istituita e aperta a fine 1990. Tra poco compie un quarto di secolo di transazioni socialiste. Godi popolo.
3 commenti:
già; transizione verso cosa?
"ma com'è che se la dice un giapponese dell'ottocento è una perla di saggezza zen mentre se la dico io è una stronzata?" (cit.)
Er citato (er citto, come direbbero a Rezzo) dovev nasce'n Giappone nell'800 p'aa arrivà prima.
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