Una
platea non tanto gremita. Una conferenza di poco conto, tipo festival
della filosofia organizzato in una cittadina di provincia. Tra il pubblico, la
vedo. Non è sola, bensì accompagnata da quella che credo sia
un’amica più anziana, almeno dall’aspetto. Lei, invece, ha
sempre lunghi capelli del suo biondo naturale, leggermente sbiadito
dalla raggiunta maturità. La saluto con un cenno, troppa gente
intorno, tra poco devo salire sul palco, non vorrei deconcentrarmi. Ma
l’amica ne approfitta, sento che mi chiede qualcosa, anche se la
distanza non mi fa capire cosa. Sono costretto ad avvicinarmi per
sentire meglio, per osservare meglio la camicetta di lei aperta sulla
primavera. «Qual argomento tratterà stasera?», mi chiede l’amica
con fare eccitato, più che altro per mostrare al pubblico sedutole
accanto che mi conosce, conosce colui che tra poco salirà sul palco
a conferire di filosofia.
«Mi
spiace, non posso anticipare niente».
[...]
2 commenti:
con una con la camicetta aperta sulla primavera ti saresti dovuto sbottonare un po' di più
...poi hai parlato de camicette aperte sulla primavera. te conosco io a te.
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