Da alcune settimane, le indicazioni stradali, presenti sulla statale che percorro più o meno quotidianamente, sono oggetto di una controversia teologica condotta a colpi di affermazioni perentorie siglate con vernice spray.
Premesso che, sia chi afferma la non esistenza, sia chi invece la afferma deve compiere una doppia curva (la prima a sinistra, la seconda a destra), è emblematico notare che la direzione sia per entrambi in alto.
Ma interpelliamo direttamente l'interessato per farci guidare (senza maps o tom tom) sulla questione:
- Pronto Dio?
- Dio non c'è.
- Come sarebbe? Io, eppure, sto chiamando il numero che ho in rubrica.
- Sì, il numero è corretto: è Dio che non c'è in questo momento.
- Mi sa dire quando torna?
- Non so di preciso. Ha detto: una questione di secoli.
- Perdio, non ci sono altri modi per contattarlo telefonicamente oltre al fisso? Ha preso per caso con sé un cellulare?
- Sì che ce l'ha, il cellulare. Ma ha detto di disturbarlo soltanto per questioni urgenti. La sua, lo è?
- Certo che lo è: è una questione filosofica dirimente...
- Quale, quella sull'esistenza di Dio o meno?
- Sì.
- Allora, mi spiace, non glielo posso dare. Mi ha detto di non disturbarlo per le cazzate.
- Ma come.
- Sì, ha detto che è dai tempi di Anselmo che gli maciullano gli attributi spinoziani sui quali non ha più voglia di discutere con alcuno. Anzi, a tale proposito, mi ha detto di rispondere che Lui, come tutti, a volte c'è e a volte non c'è.
- Bene, nel caso rientrasse prima, per cortesia, potrebbe dirGli che ho chiamato?
- E - scusi, sa - lei chi è?
- Io.
- Stiamo freschi. Io chi?
- Me.
- Ah, lei!
- Sì, io. E chi altri sennò?
- No, sa, mi scusi. Prima ha chiamato un altro che diceva di essere "io", non volevo confondervi.
- Gia, noi io siamo in tanti. E a pensarci bene, non ho mai capito perché Dio non abbia voluto moltiplicarsi, come noi.
- È un ostinato monoteista.
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