Per tenere in piedi il sistema tolemaico, che vedeva la Terra al centro dell'universo con le stelle e gli altri pianeti a girare intorno, gli studiosi dell'epoca escogitavano delle ipotesi ad hoc per impedire la definitiva falsificazione del sistema.
Alla stessa maniera, i supermanager, comunemente detti Ceo, ingegnano numerosi artifici (pratiche e fatturazioni al limite della stregoneria) per tenere alto il valore del capitale che sono chiamati a gestire e difendere.
Ne siano prova due esempi, uno, lampante, che evidenzia l'irrazionalità e la fallacia del sistema:
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L'altro, invece, che dimostra la realtà metafisica del capitalismo e come esso sia divenuto maneggiabile da una stretta cerchia di iniziati, i quali, similmente ai sacerdoti che celebravano i misteri eleusini, praticano una liturgia sacrificale di difficile decifrazione, che generalmente si conclude con uno smembramento, detto anche scorporo.
Di tale articolo, riporterò ampi stralci perché rendono bene l'idea di quanto sia aggrovigliato il sistema:
«Lo scorporo e la quotazione di Magneti Marelli avverrà per il tramite di un veicolo olandese».
Da profano, mi sono chiesto: perché il Daf e non l'Iveco? Poi ho capito che il veicolo in questione è per lo scorporo e non per il trasporto.
«Attraverso una girandola di operazioni, che contempla anche una scissione di Magneti Marelli e una successiva fusione transfrontaliera della società beneficiaria, sono state gettate le basi di quella che, nei fatti, rappresenta l’unico capitolo di natura straordinaria contemplato nel business plan di Fca presentato a giugno dal Ceo di Fca, Sergio Marchionne».
Una girandola di operazioni che contempla una scissione e una fusione: neanche al Cern di Ginevra.
A proposito della scissione, leggiamo:
«Nel dettaglio è stata deliberata una scissione parziale proporzionale di Magneti Marelli attraverso l’assegnazione di una parte del proprio patrimonio a un veicolo di nuova costituzione denominato MM...»
Un'auto magnetica a marchio Magneti Marelli per fare il culo a Tesla e Toyota? Macché. Trattasi di un veicolo borsistico a responsabilità limitata
«...MM srl. Attraverso questo passaggio si intende trasferire alla newco due pacchetti di attività. In primo luogo quelle relative alla progettazione e realizzazione dei sistemi elettronici ed elettromeccanici per le due e le quattro ruote da competizione, che costituiscono un ramo di azienda distinto rispetto alle altre aree di business della società scissa e denominato “Ramo Motosport”. Inoltre, finirà in MM un portafoglio di quattordici partecipazioni sparse nel mondo, dalla Automotive Lighting Gmbh alla Magneti Marelli Slovakia fino alle controllate in Messico solo per citarne alcune. "La scissione è uno dei passaggi di un più ampio progetto di riorganizzazione finalizzato a consentire la quotazione del Gruppo Magneti Marelli sul Mercato Telematico Azionario, per il tramite di una società di diritto olandese", spiega il piano di riassetto. Già perché l’italiana MM srl, secondo l’iter previsto, sarà oggetto di una fusione transfrontaliera per incorporazione in un altro veicolo, di diritto olandese, denominato MM Bv
Ecco qua l'alchimia tra in corpore e scorporo sano, portafogli slovacchi e messicani e fusione olandese. C'avete capito qualcosa? Io no, però faccio finta. Ma andiamo avanti a ricopiare:
«In tutto, secondo la bozza, sulla base di un patrimonio netto del gruppo Magneti Marelli che alla fine del 2017 era pari a 750 milioni, alla società beneficiaria saranno assegnati elementi patrimoniali attivi e passivi pari a 127 milioni di euro mentre alla società scissa resteranno elementi patrimoniali per 623 milioni. Si tratta dunque di un primo step. Risulta, in proposito, che MM Bv è destinata a confluire in un’altra capogruppo, sempre di diritto olandese, che sarà il cuore dell’operazione, cioè quella che si prepara a essere “valutata” da piazza Affari.»
Son duro, epperò che cosa vuole dire assegnare a una società «elementi patrimoniali attivi e passivi pari a 127 milioni di euro» senza specificare a quanto ammontano gli attivi e a quanto i passivi?
Oppure non c'è differenza tra le due cose?
Poi, stringi stringi, gli altarini sono questi:
«La scelta di un veicolo olandese per lo scorporo di Magneti Marelli replica, dunque, quanto già deciso per la stessa Fca, Exor, Ferrari e Cnh, tutte con base ad Amsterdam. Il meccanismo del voto multiplo, dunque, sembra destinato ad applicarsi anche in questo caso. Salvo colpi di scena e cambi improvvisi di programma (Marchionne non ha mai escluso una vendita in presenza di un assegno “importante”) Exor si prepara così a occupare un posto in prima fila nel gruppo di componentistica. Negli ambienti vicini alla dinastia torinese sembra infatti che l’orientamento sia già stato tracciato. E segue alcune direttrici chiave. Alcune fonti riferiscono che è intenzione di Exor mantenere il controllo di Magneti Marelli. Ciò per creare il contesto ideale volto ad assicurare la continuità ai piani di sviluppo della società. Non solo. Non sarebbe in agenda alcuna operazione straordinaria per la controllata della componentistica se non limitatamente allo spin off.»
La dinastia torinese merita o no di essere decapitata in senso proprio?
«Si capisce, dunque, il perché in Fca si sia deciso di procedere con lo scorporo puro. L’uscita di Magneti Marelli dal gruppo Fca, infatti, è stata oggetto di molteplici simulazioni che spaziavano dalla vendita diretta a un’Ipo stile Ferrari, ma alla fine si è scelto di procedere sul modello Cnh. In questo modo il 30% di Fca in mano a Exor consegnerà alla holding, post scorporo, un pacchetto della stessa entità in Magneti Marelli, quota capace di pesare come un controllo di diritto in virtù del voto multiplo. Insomma, optare per lo spin off, consente di dividere i vantaggi tra la stessa Fca e i suoi soci. Il gruppo automobilistico riuscirà infatti a deconsolidare una parte importante del debito, mentre il primo azionista Exor e gli altri soci di Fca diventeranno gli unici destinatari della valorizzazione di Magneti Marelli. »
Come vedete, c'è chi può deconsolidare il debito e chi non può. Tanto, oltre un certo livello - in pratica: quando si è diventati una dinastia consolidata - l'esproprio non è consentito, neanche quello di diritto (borghese), figuriamoci quello proletario.
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