C'è una sorta di giustificazionismo generale che neanche ai tempi dei "compagni che sbagliano". Epperò, a quei tempi, visto che i compagni che sbagliavano colpivano i vertici dello Stato, la risposta del potere statale fu dura e condivisa da tutte le forze politiche. Adesso che, invece, ad essere colpiti sono le vittime più "sacrificabili" (gli ultimi della società), dal potere (vedi il molto onorato Salvini*, vedi persino Giulia Bongiorno: «L’allarme razzismo non esiste, l’unico allarme è il caos che nasce dall’indiscriminata apertura a qualunque immigrazione») abbiamo una completa, interessata sottovalutazione del fenomeno, non più strisciante, bensì a serpente a sonagli con la testa alzata qual è il razzismo nostrano.
____________________
* Secondo me, oltre alla tracotanza, è pure l'ignoranza cogliona quella che ha fatto pronunciare ieri, al ministro dell'interno, la celebre, orrida frase mussoliniana. Non c'è niente da fare: anche lui, come prima Renzi, è uno che ha il cervello resettato da un trentennio di propaganda berlusconiana di un fare politico che prima di pensare all'interesse generale, deve confortare e rinforzare il proprio ego minorato - tenendo bene in conto di non toccare, o scherzare troppo con gli interessi generali consolidati.
Nessun commento:
Posta un commento