I recenti e frequenti episodi di razzismo violento e omicida, di caccia al migrante di colore, dalle fucilate di Macerata, fino a quello odierno ad Aprilia, saranno combattuti dalla magistratura (e dai poteri dello Stato in generale) con la stessa determinazione e forza con le quali è stato sconfitto il terrorismo brigatista e contrastato - ma non sconfitto - il fenomeno mafioso?
Oppure, dato il clima generale, i responsabili di tali crimini godranno di una sorta di giustificazionismo socio-politico-giudiziario che concederà loro delle attenuanti?
Se questo fosse il caso, allora il legislatore, oltre a una maggiore concessione dei limiti della legittima difesa, sarebbe logico provvedesse a disporre una legge sulla legittima offesa.
Se invece, e non solo a parole, lo Stato (la politica e le istituzioni) vuole debellare il fenomeno, allora credo sia necessario che sia applicato il carcere duro, il disumano 41bis, anche per costoro che si macchiano di crimini di stampo razzista (o di violenza sulle donne e sui minori).
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