Michele Serra ha scritto e pubblicato un nuovo romanzo.
La letteratura italiana avrà piacere di accoglierlo.
Non ho messo il punto interrogativo perché sicuramente il libro avrà un tessuto narrativo in regola per essere classificato e posizionato nello scaffale di letteratura italiana contemporanea.
Io mi ricordo che, quando ero piccolo, mia madre leggeva Liala: chissà dove saranno finiti quei libri; e mi ricordo pure che in uno di essi attaccai i doppioni dei calciatori di serie b per inventarmi una nuova squadra e, per questo, quando lo scoprì, mia madre bestemmiò.
Ho vissuto un'infanzia allevato dal diavolo (mia madre) e dall'acquasanta (mia zia), una che porcoddio e l'altra che madonna santissima vergine e beata. Io però, da bravo figlio di bonadonna, ho imparato persino il rosario, il Salve Regina e l'atto di dolore per pentirsi e dolersi dei peccati.
Tuttavia, sebbene abbia scritto e scriva più di quanto necessario, non ho mai scritto romanzi.
Al novantanove per cento perché non ne sono capace.
Il resto è pudore.
Perché aggiungere storie inventate alle nostre storie inutili? Che peccato è questo? Pornografia?
Quelle di Serra, lo dico a naso, saranno proiezioni psicologiche esposte da un io narrante in vena di sociologia e moralismi per mascherare e autoassolvere la propria coscienza borghese.
Quanti brani estratti dal libro finiranno nelle novelle antologie di letteratura per le scuole medie?
Una volta mettevano Cassola, Vittorini, Piovene; le poesie di Saba quando andava bene.
Ora ci sono Serra, Piccolo, Mazzucco e Mazzantini, e se si ha fortuna persino la ciliegina della Bignardi.
Comunque io non son qui per giudicare, soltanto per constatare, anche se, mio malgrado, la stessa constatazione comporta un giudizio.
Sono i segni dei tempi: più la storia umana procede, più ci si avvicina all'orizzonte degli eventi e più si definiscono forma, grandezza ed eleganza della nostra fine.
3 commenti:
mazzucco? ma che davero?
(ggggiovani! imparateve er pallone)
Melania G., no er blogger (armeno credo).
e a lei dicevo. peggiomesento.
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