mercoledì 24 novembre 2021

Dare sostanza ai nomi

I sostantivi hanno perso sostanza. Le parole sono gusci vuoti, come le scatole aperte di Amazon Prime gettate dentro i raccoglitori della carta. Tutte quelle frecce disposte come una Guernica, destinate al macero e alla disperazione dal potere di acquisto. E quando il potere di acquisto sarà impotente, le frecce di Prime, che mimano un sorriso, saranno rivolte al pianto. Ma sarà un bene, ché la carta, per essere riciclata, ha bisogno di lacrime. O di acqua. Al limite di orina.

Io, per esempio, stasera - rientrando a casa - mi sono fermato in una piazzola della strada per orinare. Nel farlo, ho indirizzato il getto in una parte del terreno che i fari della macchina illuminavano e sul quale erano ammucchiate numerose cartacce. Tra queste, uno scampolo di giornale della sera dov'era disegnata una faccia di drago che sputava fiamme. Ho provato a spegnerle.

 


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