A parte un certo - non so quanto giustificato - sbandamento iniziale, dopo poche settimane della primavera del '20 gli elementi in gioco erano già tutti visibili per osservare che l'esperimento politico sociale in corso non aveva altro fondamento che una emergenza artatamente imposta e quindi mantenuta in piedi dai poteri dello Stato, da tutti i poteri: legislativo, esecutivo, giudiziario e mediatico, al fine di governare un po' come cazzo ci pare a noi, fare cose che altrimenti avrebbero avuto un decorso meno veloce, e non sono tempi da lentezza democristiana questi, ci vuole speditezza, risoluzione rapida, esecuzione di ordini immediata. C'è un'Agenda con degli impegni da rispettare.
Il corona non è un virus, bensì una gallina dalle uova d'oro che, contrariamente al contadino della favola che la uccise, il Potere tiene artificialmente in vita per trarre da essa: legittimità, finta autorevolezza (ovvero vera tracotanza con tratti di autoritarismo), “mani libere”, finzione.
Dell'aspetto sanitario in sé non frega un cazzo nulla a questi beccamorti diffusori delle statistiche di stocazzo. Lo attesta lo stesso Capo che, mi pare ieri al G-Fava, ha dichiarato:
"Abbiamo intensificato i legami tra finanza e salute. Anche perché è necessario per prevenire epidemie, nuove pandemie. E soprattutto in generale per assicurarci la preparazione ai prossimi purtroppo inevitabili drammi sanitari"
Purtroppo inevitabili. S'interessa e preoccupa dei futuri, ma dei presenti drammi sanitari gli frega, appunto, un cazzo. Forse perché i cordoni della finanza andrebbero sciolti in favore della salute?
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