lunedì 4 marzo 2013

All come home


Marianne Moore, Le poesie, Adelphi, Milano 1991

Ieri l'altro e ieri ho scritto due post consecutivi (vedi sotto) sul M5S, due post “critici”, nemmeno troppo dettagliati e informati, eppure hanno avuto una caterva di lettori. Tramite la pagina iniziale di Blogger, dove ci sono tutti i post pubblicati, vengono indicate anche il numero di visualizzazioni per ogni post e, sinceramente, per me, quella cifra, è una sorpresa inaspettata. Tale “diffusione” bloggheristica è dovuta al fatto che il tag Beppe Grillo rimbalza facilmente sui portali che raccolgono  notizie e commenti su di lui e, mistero della fede, Liquida mi ha messo in vetrina (bontà loro) e quindi, bum!
Ho avuto il mio Sanremo, dunque. Tuttavia, contrariamente ai cantanti del festival che vanno in ognidove a ricantare il brano per promuovere il disco, io mi sono già rotto le palle di parlare di Beppe Grillo e dei neo-parlamentari del M5S, anche perché, stante le novelle di cronaca politica, per parlarne mi occorre rispolverare alcuni punti del Manifesto surrealista di André Breton
"Ecco dei personaggi dai modi un po' disparati [...] Così provvisti di un piccolo numero di caratteristiche fisiche e morali, quegli esseri che in verità vi devono tanto poco non si scosteranno più da una certa linea di condotta, della quale non dovete occuparvi. Ne risulterà un intreccio più o meno sapiente in apparenza, a giustificare punto per punto un finale commovente o rassicurante di cui vi disinteressate".
Ecco - preciso preciso - descritto cosa essi mi provocano: lacrime e disinteresse. E il crescente timore di rivalutare Fabrizio Cicchitto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

bisogna essere estremamente profondi - e molto sensibili - per rivalutare cicchitto.

sciapò.

Luca Massaro ha detto...

Cioè, c'è il rischio, anche se, beninteso, è altamente improbabile.