Da quando la fauna berlusconiana rimpozza nelle acque semitorbide dell'opposizione, non può in concreto portare una seria critica all'azione del governo Renzi, perché questa è, come dice lo stesso Berlusconi
«È un “revival” delle nostre ricette, condito da un po' di populismo e presentato con grande abilità.»
Allora, tal fauna anfibia sta lì a bagnomaria a sparare cazzate o a ingrossare la carica di risentimento del proprio alveo di ghiozzi.
È il caso dell'editoriale odierno di Maurizio Bel?Pietro, dal titolo eloquente e programmatico: Tutti quei furbi che rovinano l'Italia (lo potete leggere gratis qui).
Scrive Belpietro ad inizio fondo:
«Non sono stato leghista neppure quando era di moda esserlo, ma dopo aver letto l’intervista che pubblichiamo all’interno penso che lo diventerò. »
Capite? Un prognata diventerà leghista perché un pensionato sardo ha confessato candidamente di aver trovato mille e tre espedienti pur di non lavorare in miniera e riscuotere lo stipendio lo stesso, fino a ricevere, appunto, la pensione.
Ora, lasciando perdere la ribattuta di chiedere a Belpietro cosa diventerà quando scoprirà che un allevatore di bovini da latte padano risulterà aver preso finanziamenti europei a ufo per la sua attività imprenditoriale, chiediamogli invece quanto segue: ammettendo che con un exploit nazionale della Lega tutti i furbi diventino diligenti cittadini irreprensibili che lavorano sodo, sudano e ruttano fuori dai pasti, nelle miniere del Sulcis a lavorare part-time ci va lui?
Part-time perché l'altrà metà giornata gli servirà per dirigere il quotidiano e scrivere editoriali da attentato vero e non fasullo.
Nessun commento:
Posta un commento